Tempra da combattente e piglio deciso, Giovanna Mioni si scioglie in un lungo racconto, intessuto di passione e di ricordi, quando parla del “suo” hotel – il Mioni Pezzato di Abano – e della lunga esperienza associativa in Federalberghi Terme Abano Montegrotto. Nelle bellissime stanze della struttura nel cuore di Abano, dove design, stile e cura del dettaglio sono la cifra di ogni ambiente, campeggiano decine di foto storiche. «Mio suocero, Luigi Mioni chiamato da tutti Gigi – racconta mentre mostra le opere d’arte che costellano gli spazi – era un uomo di grande cultura, un appassionato d’arte e un mecenate, ma anche un innovatore con una forte capacità di visione. Negli anni Sessanta fu tra i primi a immaginare e costruire una grande piscina nell’hotel, per affiancare alle cure momenti all’insegna del benessere»
Secondo Mioni uno dei segreti della contemporaneità della struttura ricettiva, che richiama turisti da ogni parte del globo, risiede nella capacità di aver lasciato per tempo il timone alle nuove generazioni, al figlio Giovanni e alla moglie Cyrielle Tordjman che gestiscono la struttura dopo aver studiato alla prestigiosa Ecole Hôtelière di Losanna, dove hanno attinto alle migliori esperienze europee per poi investire nel continuo rinnovamento dell’hotel, sia in termini strutturali sia in termini di servizi, in risposta alle nuove domande del mercato.
Il passaggio generazionale
Anche per Giovanna Mioni e il marito, nei primi anni Duemila, il momento del passaggio generazionale è stato delicato e sfidante. «Come molti albergatori della mia generazione ho potuto contare sul preziosissimo supporto dell’Associazione, che mi ha guidata e affiancata con la sua consulenza sui tanti aspetti gestionali, legali e burocratici che ci siamo trovati ad affrontare». Ma il rapporto con l’Associazione non è stato solo funzionale: Mioni ricorda ancora con piacere i viaggi annuali, momenti in cui ci si ritrovava fra albergatori, si stringevano relazioni ed amicizie, ci si scambiava consigli, idee, esperienze.
Riavvolgendo il nastro della memoria l’albergatrice, che alla fine degli anni Novanta è stata anche la prima residente dell’Azienda di promozione turistica del territorio, torna anche agli anni Sessanta e Settanta, con il premio Medico scrittore promosso dall’Associazione e ideato dal suocero Gigi: un riconoscimento nazionale dedicato alle opere letterarie dei camici bianchi che aveva contribuito a diffondere la conoscenza delle Terme in ambito sanitario e a caratterizzare il brand del territorio. «Anche il concorso ippico di Abano – aggiunge – è nato da un’idea e dalla spinta degli albergatori per rafforzare il brand del territorio e richiamare presenze internazionali». Una lunga tradizione che ancora continua…
Questo articolo fa parte del secondo numero del nostro Magazine