Skip to main content

Abano e Montegrotto Terme, 11 settembre 2025 – Nascono nel cuore del bacino termale euganeo la prima banca dati e la prima ceppoteca interamente dedicati ai cianobatteri dei fanghi termali euganei: due strumenti innovativi, aperti alla comunità scientifica internazionale e al pubblico, che valorizzano un patrimonio biologico unico al mondo e ne rafforzano la dimensione terapeutica.

A realizzarli è il Centro Studi Termali Pietro d’Abano, in collaborazione con il Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova. Due progetti distinti ma complementari: una banca dati digitale che rende accessibili online le informazioni scientifiche sui cianobatteri termali e una ceppoteca fisica, una vera e propria “biblioteca vivente” di microrganismi, ospitata nei laboratori della facility di Plant Genome Editing and Phenotyping (PGE) del Dipartimento di Biologia. Entrambi sono in fase conclusiva e rappresentano, come sottolinea il direttore scientifico del Centro Studi Fabrizio Caldara, «due passi avanti significativi per la ricerca sul termalismo e la valorizzazione della microbiodiversità locale, alla base delle proprietà terapeutiche dei fanghi e delle acque termali».

La banca dati online, realizzata grazie a un contributo di 5mila euro del Comune di Montegrotto Terme, sarà presto consultabile sul sito del Centro Studi e presenterà in modo chiaro e accessibile le schede descrittive dei cianobatteri endemici dell’area: microrganismi esclusivi del bacino euganeo, scoperti e caratterizzati grazie a oltre un decennio di attività di ricerca. Uno strumento utile non solo per i ricercatori, ma anche per studenti, operatori e cittadini interessati a scoprire la dimensione invisibile, ma straordinaria, dei fanghi termali.

La ceppoteca è invece pensata per la ricerca applicata. Conserva e mantiene in vita in coltura una selezione di ceppi batterici – attualmente 12 specie – isolati dai fanghi termali, per offrire alla comunità scientifica internazionale un accesso diretto a questo patrimonio biologico unico. Le potenzialità di studio non si limitano al termalismo: i cianobatteri, considerati tra i primi organismi apparsi sulla Terra, sono oggi oggetto di interesse anche per le ricerche sull’origine della vita e sulla fotosintesi. All’interno dei fanghi termali si custodisce, in forma vivente, una memoria biologica di miliardi di anni. Nicoletta La Rocca, professoressa del Dipartimento di Biologia, che ha contribuito all’isolamento e alla caratterizzazione genetica e funzionale delle specie, spiega che «i cianobatteri sono organismi straordinari. Sono infatti stati i primi ad aver sviluppato ossigeno nel nostro pianeta, rendendo possibile l’evoluzione della vita per come la conosciamo. Inoltre, le specie che si ritrovano nelle aree termali, per sopravvivere alle condizioni ambientali estreme in parte simili a quelle della Terra primordiale, producono molecole protettive che sono alla base degli effetti benefici dei fanghi del territorio euganeo».

«Studiare i cianobatteri termali – spiega Caldara – può aiutarci a capire meglio non solo le basi biologiche delle proprietà curative dei fanghi, ma anche ad esplorare nuove frontiere nella farmacologia naturale, nelle biotecnologie e persino nell’astrobiologia, la scienza che studia l’origine, la distribuzione e l’evoluzione della forme della vita nell’universo».

Un patrimonio da custodire, valorizzare e comunicare. «Questi progetti – aggiunge Walter Poli, Presidente del Centro Studi Termali Pietro d’Abano e di Federalberghi Terme Abano Montegrotto – nascono anche con l’obiettivo di sensibilizzare cittadini e stakeholder sull’unicità delle nostre acque e dei nostri fanghi. Ringraziamo il Comune di Montegrotto per aver creduto e contribuito alla realizzazione della banca dati. Il nostro Centro Studi continuerà a promuovere la conoscenza scientifica come strumento per la tutela e la promozione del termalismo di qualità».