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Abano Terme (PD), 4 giugno 2025 – Un position paper articolato in 7 punti, promosso da Federalberghi Veneto e Confindustria Veneto che analizza lo stato dell’arte del comparto termale e lancia la sfida per il futuro dell’intero settore. “Nuove prospettive per il termalismo euganeo”, questo il titolo del documento presentato al workshop di Abano Terme, nel cuore del Bacino Termale Euganeo, che è stato il teatro di un confronto tra categorie, operatori del settore e sistema regionale con l’obiettivo di scrivere una road-map sulle prospettive del più importante polo termale europeo.

L’incontro, aperto dal Presidente di Federalberghi Veneto Massimiliano Schiavon e dall’intervento di Mauro Rosatti, Advisor Settore Turismo di Confindustria Veneto, ha visto la partecipazione di Roberto Marcato, Assessore all’Artigianato, Commercio, Acque minerali e termali della Regione del Veneto, di Federico Caner, Assessore ai Fondi UE e al Turismo della Regione del Veneto, nonché di diversi interlocutori politici e imprenditoriali del Bacino Termale Euganeo, ed è stato moderato da Stefan Marchioro (Direzione Progetti Territoriali della Regione Veneto), a conferma dell’attenzione delle istituzioni regionali verso il futuro del termalismo euganeo.

Il Bacino Termale Euganeo, che include i Comuni di Abano Terme, Montegrotto Terme, Battaglia Terme, Galzignano Terme, Teolo e altri territori del BIOCE (Bacino Idrominerario Omogeneo dei Colli Euganei), è immerso nel Parco Naturale dei Colli Euganei e rappresenta oggi la più grande destinazione termale d’Europa per capacità ricettiva e densità di strutture specializzate. Un patrimonio millenario che unisce cura, prevenzione e benessere, ma che oggi si trova a dover affrontare una nuova fase, segnata da mutamenti nei flussi turistici, nuove esigenze di posizionamento dell’offerta e rapidi cambiamenti tecnologici.

dati regionali più recenti evidenziano una contrazione delle presenze straniere nel comprensorio termale (-19,5% rispetto al 2019 e -13,3% tra 2023 e 2024). A differenza di altri segmenti turistici – come montagna, lago e mare – il termalismo non ha ancora colmato il divario generato dalla crisi pandemica. Si assiste, parallelamente, a un incoraggiante ritorno dell’interesse verso le cure termali a carattere sanitario, che confermano il valore terapeutico riconosciuto dell’area euganea.

Un recente studio dell’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio, presentato da Paolo Bulleri – dirigente dell’Istituto Nazionale Ricerche Turistiche e Culturali – ha evidenziato come oltre il 7% dei viaggiatori italiani e stranieri scelga l’Italia per motivi legati al benessere, generando 17,3 milioni di presenze e un impatto economico stimato in 1,4 miliardi di euro. Tuttavia, il ‘comparto della Salute’ appare ancora sottodimensionato rispetto al suo potenziale, a causa della contrazione delle vacanze lunghe, delle restrizioni sanitarie e della crescente concorrenza estera. Bulleri ha ricordato come “Investire nella valorizzazione dell’esperienza termale, dalla qualità dei servizi ad un’offerta complementare in termini di esperienze culturali ed eno-gastronomiche che valorizzino il territorio, sia la chiave per  rafforzare ulteriormente un comparto che genera valore economico e sociale in modo duraturo”.

Un’indagine approfondita condotta da Unioncamere Veneto nell’autunno-inverno 2024 ha messo a fuoco le caratteristiche del turista termale veneto, in particolare ad Abano, Montegrotto, Galzignano, Bibione e Caldiero. I dati mostrano un’utenza a medio-alta capacità di spesa, con una media di 200 euro al giorno pro capite sul territorio (esclusi viaggio e alloggio) e un altissimo tasso di fidelizzazione, pari al 70%. Il gradimento complessivo sull’esperienza turistica è molto elevato, con un punteggio medio di 8,7 su 10 (8,8 ad Abano Terme). Tuttavia, per mantenere questi standard, è necessario investire costantemente nella qualità dei servizi SPA e benessere, soprattutto per una clientela nazionale sempre più attenta al rapporto qualità-prezzo.

Le esperienze virtuose del territorio

La convention ha ospitato anche la presentazione di alcune esperienze di innovazione, sviluppate da imprese del territorio che hanno saputo ridisegnare la loro offerta per intercettare la nuova domanda di mercato. Tra queste, l’esperienza di Y-40 The Deep Joy, la piscina termale più profonda del mondo, che richiama ogni anno oltre 100 mila ospiti, di cui il 30% provenienti da 104 paesi esteri; quella dell’Hotel Leonardo, primo hotel termale in Europa ad aver ottenuto la certificazione di sostenibilità GSTC; e quella di Terme Preistoriche Resort and Spa di Montegrotto, che ha saputo coniugare la tradizionale accoglienza familiare con l’innovazione e gli standard di un resort all’avanguardia nel settore della salute e del benessere.

Una strategia condivisa per il rilancio del termalismo

In questo scenario, il position paper elaborato da Federalberghi Veneto e da Confindustria Veneto delinea un’agenda strategica articolata e concreta per rilanciare il comparto termale euganeo, ponendo al centro la revisione normativa e la necessità di una nuova programmazione regionale e nazionale: si propone infatti l’attivazione di un tavolo di partenariato stabile per aggiornare il quadro legislativo, inclusa la Legge Quadro sul termalismo (L. 323/2000), e per integrare gli usi terapeutici, ambientali ed energetici delle risorse idrotermali nel PURT (Piano di Utilizzo della Risorsa Termale). Un secondo ambito prioritario è l’innovazione del prodotto turistico e la specializzazione dell’offerta: vengono proposte nuove linee di sviluppo legate al medical wellness, alla prevenzione, alla salute femminile, all’attività sportiva e alla terza età, con una forte spinta alla sinergia tra il mondo termale, i Colli Euganei, l’agricoltura biologica, l’artigianato locale e la cultura del territorio, per dare vita a esperienze autentiche e integrate.

Un terzo fronte è quello della governance e della promozione: il paper suggerisce la costituzione di una Fondazione di partecipazione che agisca da cabina di regia del turismo termale, promuovendo un piano di marketing triennale fondato su cluster tematici incentrati su salute, attività fisica, famiglia, cultura e sostenibilità ambientale. Sul piano dell’innovazione tecnologica, il documento valorizza le opportunità offerte dal bando PR FESR “Smart Tourism Destination”, evidenziando il ruolo chiave della digitalizzazione nella promozione dell’offerta e nella gestione dei flussi turistici, attraverso strumenti come il DMS regionale per il booking, la realtà aumentata, lo storytelling digitale e il podcasting.

Una particolare attenzione viene dedicata anche al tema del lavoro e della formazione: si propone l’attivazione di contratti di secondo livello per garantire maggiore stabilità occupazionale, incentivi per la residenzialità del personale nei comuni termali, percorsi formativi su misura e l’introduzione di ammortizzatori sociali specifici per il settore. Sul fronte delle risorse, il documento chiede un orientamento strategico dei fondi europei – in particolare PR FESR e FSE+ – verso progetti mirati di riqualificazione strutturale, promozione scientifica e valorizzazione della ricerca nel campo della terapia termale, anche in funzione del mantenimento della sua inclusione nei livelli essenziali di assistenza (LEA).

Infine, viene ribadita con forza la necessità di una rigenerazione urbana che parta dal recupero delle strutture dismesse – a partire dagli hotel – e dall’implementazione della mobilità dolce, per restituire qualità allo spazio pubblico e garantire un contesto ambientale coerente con i valori storici, terapeutici e culturali del termalismo. Un progetto di rilancio, dunque, che abbraccia in modo sistemico e lungimirante tutti gli aspetti strategici per la competitività del Bacino Termale Euganeo nel panorama europeo.

Mauro Rosatti, Advisor Settore Turismo di Confindustria Veneto: “La convention di oggi rappresenta un segnale concreto di superamento delle logiche settoriali, con due rappresentanze come Confindustria Veneto e Federalberghi Veneto che, da sponde tradizionalmente distinte, scelgono di collaborare per un obiettivo comune: ripensare il Bacino Termale Euganeo come modello evoluto di sviluppo territoriale. È una sfida che richiede coraggio, visione e soprattutto integrazione: tra pubblico e privato, tra diverse filiere turistiche, tra tradizione e innovazione. Confindustria Veneto è convintamente parte attiva di questo percorso, consapevole che il futuro del termalismo passa per un ecosistema capace di tenere insieme salute, natura, cultura e nuove tecnologie”.

Massimiliano Schiavon, Presidente di Federalberghi Veneto: “Il turismo termale rappresenta circa il 5% dei flussi turistici regionali, ma ha un valore che va ben oltre i numeri. È una destinazione unica nel suo genere, che combina salute e ospitalità. Considerata la crescente attenzione al benessere, è fondamentale puntare su innovazione, ricerca e accessibilità delle strutture. Ma questo rilancio – se vogliamo che sia davvero incisivo – deve poggiare su una programmazione lungimirante, frutto di una visione ad ampio respiro e di una strategia complessa, che parta dall’offerta del territorio, la valorizzi e la faccia evolvere in un progetto regionale capace di attrarre investimenti pubblici e privati, con l’obiettivo concreto di riposizionare il termalismo veneto a livello di leadership europea.”

“Accanto alla dimensione strategica, serve un’attenzione reale e concreta per le imprese ricettive: dobbiamo creare le condizioni affinché gli albergatori possano rinnovare la propria offerta di lavoro, rendendola competitiva rispetto agli standard europei. Significa, ad esempio, permettere l’uso delle foresterie come forma di welfare aziendale, con la possibilità di declassificarle e dedurne i costi sostenuti per l’ospitalità del personale. Oggi questo è uno dei principali ostacoli nella capacità attrattiva del comparto, soprattutto per figure professionali qualificate.”

“Infine, è indispensabile aumentare le opportunità di marketing territoriale, superando ogni frammentazione e lavorando in una logica sinergica tra attori competenti: Regione, amministrazioni locali e operatori del settore devono fare sistema. Solo con una regia condivisa e una promozione coerente e continuativa potremo valorizzare appieno le eccellenze che il nostro bacino termale è in grado di offrire.”

L’evento di Abano rappresenta dunque l’inizio di un percorso strategico di sistema, che mira a rilanciare il Bacino Termale Euganeo come modello europeo di benessere integrato, in cui salute, territorio, innovazione e sostenibilità convivano in un’offerta attrattiva per tutte le generazioni.