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«L’esperienza di Padova Urbs Picta ha dimostrato come il riconoscimento Unesco possa rappresentare davvero un volano per l’attrattività del territorio e la crescita dei flussi turistici: pur consapevoli che abbiamo davanti alla prospettiva di un iter lungo, complesso e sfidante, siamo decisamente a favore di questo percorso, pronti a fare la nostra parte». Così Walter Poli, presidente Federalberghi Terme Abano Montegrotto, sull’ipotesi allo studio di candidatura come patrimonio immateriale Unesco per il termalismo nel bacino euganeo, al centro di un incontro che si è tenuto giovedì sera a Villa Draghi con la partecipazione dei sindaci del territorio e la presentazione del dossier da parte del comitato promotore “Terme euganee nel mondo”.

«I presupposti per poter arrivare all’obiettivo ci sono tutti – continua Poli – a partire dall’unicità  a livello mondiale delle proprietà terapeutiche della nostra risorsa termale, ampiamente confermata dalle ricerche scientifiche del Centro Studi Termali Pietro D’Abano e certificata anche da un brevetto europeo. Un traguardo ambizioso e sfidante, un percorso diverso rispetto a quello del riconoscimento dei Colli Euganei come Riserva di Biosfera MAB Unesco, che ci vede anche in questo caso a favore. Un orizzonte che chiede e chiederà la collaborazione di tutti gli attori del territorio e la capacità di fare sistema. Sarà una partita  senza dubbio complessa, ma sono convinto valga la pena di scendere in campo tutti insieme, senza divisioni o battaglie di parte».

Nel caso della candidatura dei Colli Euganei come Riserva di Biosfera, al sostegno formale di Federalberghi si è affiancata la presentazione da parte del Centro Studi al Parco Regionale dei Colli Euganei – capofila dell’iniziativa – di due diversi progetti di sviluppo sostenibile da valorizzare all’interno della candidatura: il percorso che ha portato all’istituzione del marchio Fango Doc – Thermae Abano Montegrotto, con il riconoscimento del fango come prodotto terapeutico di origine naturale strettamente connesso al territorio e il progetto legato alla sfera della biodiversità realizzato in collaborazione con l’Università di Padova e l’Orto Botanico per l’identificazione dei cianobatteri che popolano le sorgenti termali, importanti sia dal punto di vista ecologico, sia per i principi attivi con proprietà antinfiammatorie che trasferiscono ai fanghi.