Divulgati per la prima volta i dati del Centro studi termali Pietro D’Abano
Dopo il Veneto – con 196mila prestazioni erogate – la Regione più rappresentata per provenienza di pazienti è la Lombardia, seguita da Emilia Romagna e Puglia. Caldara, direttore del Centro studi: «Gli hotel termali svolgono di fatto anche un servizio di salute pubblica riconosciuto dallo Stato che merita la giusta considerazione». Con l’impegnativa l’attesa per prenotare le terapie fangoterapiche, con benefici comprovati per numerose patologie, è in genere di pochi giorni.
Abano e Montegrotto, giugno 2023 – Oltre 11,5 milioni di euro: questo il valore complessivo delle cure sanitarie in convenzione erogate negli hotel delle Terme euganee nel corso del 2022. Il dato arriva dal Centro studi termali Pietro D’Abano che gestisce, conserva e analizza per conto delle strutture aderenti a Federalberghi Terme Abano Montegrotto un database con le informazioni relative alle cure prestate su richiesta del Servizio Sanitario Nazionale.
Una banca dati che restituisce una fotografia preziosa dell’attività svolta negli alberghi del territorio: «Non semplici strutture ricettive – spiega Fabrizio Caldara, direttore scientifico del Centro Studi – ma luoghi unici di prevenzione e di cura. Di fatto, oltre ad accogliere centinaia di migliaia di turisti alla ricerca di una vacanza all’insegna del benessere, del relax e del contatto con la natura, assolvono ad un servizio pubblico, garantendo, spesso con investimenti importanti, la gestione dell’acqua termale e il suo impiego primario nell’erogazione delle cure al cittadino: come tali andrebbero considerati».
Sono 484mila le prestazioni erogate in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale nel 2022, per un totale di 42.600 pazienti coinvolti. Il ciclo di fanghi – che consiste in genere in 12 sedute da effettuare in un periodo massimo di 60 giorni – è la prestazione più prescritta con 360mila cure erogate, mentre sono 109mila le sedute di inalazioni effettuate, cui si affiancano in misura molto minore altre prestazioni come riabilitazione motoria o bagni terapeutici.
I dati sanitari del centro studi, ora resi noti per la prima volta, restituiscono anche un quadro dettagliato delle provenienze dei pazienti che si recano alle Terme per motivi di cura: dopo il Veneto (195mila prestazioni erogate), la Regione più rappresentata è la Lombardia (81mila trattamenti), seguita a lunga distanza dall’Emilia Romagna (29mila prestazioni), quindi dalla Puglia, da cui nonostante la notevole distanza da percorrere sono arrivati oltre 2000 pazienti, dal Piemonte e dal Lazio.
I dati restituiscono anche un quadro dell’età media di chi si sottopone alle cure, 66 anni, ma con la fascia 45-65 che rappresenta il 35% del totale. Fra i pazienti è più rappresentata la componente femminile, con 283mila trattamenti contro 200mila di quella maschile, un dato che trova spiegazione nel fatto che alcune delle patologie per le quali sono indicate le cure termali hanno una maggiore incidenza proprio nella popolazione femminile.
Prestando attenzione alla stagionalità, si osserva un picco positivo nei mesi di ottobre e novembre, durante i quali si concentra circa il 30% dei servizi di fangobalneoterapia, mentre le inalazioni anticipano di un mese la massima affluenza.
I benefici dei fanghi si manifestano principalmente nel quadro delle articolazioni colpite da malattia cronica con componente infiammatoria più o meno rilevante. La cura è tradizionalmente nota per apportare benefici quali la riduzione dei dolori e della rigidità delle articolazioni, causa di forti limitazioni nella qualità della vita. Anche guardando agli enormi progressi della moderna medicina, i trattamenti termali conservano intatta la loro validità di complemento e di integrazione terapeutica “naturale”, praticamente senza effetti collaterali. In chi si sottopone con costanza ai trattamenti di fangobalneoterapia si è inoltre osservato un minore consumo di farmaci sintomatici come antinfiammatori e antidolorifici.
«La ricerca scientifica – aggiunge Caldara – ha ampiamente dimostrato l’unicità delle proprietà terapeutiche della nostra risorsa termale e i benefici per la salute nel trattamento delle patologie degenerative articolari come l’osteoartrosi o di quelle croniche dell’apparato respiratorio, per citare gli ambiti principali, eppure non sempre la cultura in questo senso è sufficientemente diffusa, nemmeno fra i medici del territorio: sarebbe necessario investire maggiormente nella formazione istituendo ad esempio un percorso qualificante in Medicina termale nel contesto della Scuola di Medicina dell’Università di Padova. A differenza di altre prestazioni sanitarie che prevedono lunghe liste di attesa, in genere per le cure termali con impegnativa, se il paziente non decide di restringere la ricerca ad un solo specifico albergo, l’attesa è di pochi giorni e il costo è unicamente quello del ticket sanitario. Prima dell’inizio di ogni ciclo di cure il paziente viene sottoposto alla visita obbligatoria del medico termalista che opera nella struttura termale e valuta attentamente l’idoneità del paziente ai trattamenti. Ciascuno può poi scegliere come modulare, entro i 60 giorni, il ciclo di terapie: in genere chi arriva da altri territori le concentra in 12 giorni, mentre i pazienti di prossimità possono diluire la frequenza a bisettimanale o trisettimanale».
Secondo Caldara, oltre che luoghi di accoglienza e di cura, gli alberghi del territorio sono destinati a caratterizzarsi sempre più come luoghi di prevenzione: «Le terapie termali sono molto efficaci in questo senso ma anche qui si deve costruire la giusta consapevolezza attraverso una corretta informazione. Le strutture termali possono diventare un luogo in cui rigenerarsi beneficiando della risorsa termale, praticare attività sportiva nei vicini Colli Euganei e raccogliere al tempo stesso, da medici competenti, consigli e informazioni sulla corretta alimentazione, sugli stili di vita che possono prevenire o ritardare le malattie, sui rischi per la salute causati dallo stress».
Federalberghi Terme Abano Montegrotto è l’organizzazione rappresentativa delle imprese termo-alberghiere del Bacino Termale Euganeo. Raggruppa, su base volontaria alberghi-stabilimenti termali di tutte le categorie e dimensioni e incide su una destinazione turistica che conta un totale di circa 6.000 addetti, 3 milioni di presenze turistiche annue e un fatturato complessivo di oltre 350 milioni di euro.
Blum. Business as a medium
Roberta Voltan
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