Abano e Montegrotto Terme, maggio 2025 – I primi tre mesi del 2025 segnano una flessione nei flussi turistici nel bacino termale euganeo. Secondo i dati dell’Osservatorio Turistico Regionale del Veneto, analizzati da Federalberghi Terme Abano Montegrotto, il periodo gennaio-marzo 2025 ha registrato un calo degli arrivi del -3,6% e delle presenze del -7,2% rispetto allo stesso trimestre del 2024.
Da segnalare in particolare la contrazione del mercato estero: -9,3% di arrivi e -11,5% di presenze con gli stranieri che sono passati dal 32% al 26%.
Continua anche la tendenza di riduzione della durata media, da 2,9 giorni nel 2019 ai 2,6 nel 2025. Tuttavia, l’analisi degli hotel campione monitorati dall’osservatorio HBenchmark mostra, per gli ultimi quattro mesi, segnali incoraggianti: il tasso di occupazione è cresciuto dell’1% e il RevPAR (ricavo per camera disponibile) risulta superiore rispetto allo stesso periodo del 2024 per tutti i mesi del 2025, ad eccezione di agosto.
«Nelle scorse settimane, pur evidenziando segnali di contrazione, avevamo anticipato che avremmo atteso i dati del primo trimestre per avere un quadro più chiaro. Restiamo ancor oggi il baricentro del turismo della provincia di Padova con 2,9 milioni di presenze annue su 5,3 totali provinciali, ma la tendenza alla flessione, unita alla contrazione della permanenza media, dimostra l’urgenza di un forte investimento in promozione turistica, soprattutto all’estero, attivando un tavolo fra amministrazioni e imprese per concertare la destinazione della tassa di soggiorno», dichiara Walter Poli, Presidente di Federalberghi Terme Abano Montegrotto.
«I dati HBenchmark – continua – evidenziano come la contrazione non sia uniforme, si rileva una situazione a macchia di leopardo. Parte delle strutture – in controtendenza – registrano infatti quasi tutto l’anno un buon tasso di occupazione. Il nostro bacino ha tutte le carte in regola per competere su scala internazionale, ma servono politiche più incisive e coordinate, puntando anche su strategie comunicative che evidenzino i benefici del termalismo, per intercettare i nuovi flussi e trattenere i visitatori più a lungo. Torniamo a ribadire anche la necessità di colmare le carenze in tema di trasporti per quanto riguarda i collegamenti Terme-Colli e Terme-Padova e di mettere mano ai nodi infrastrutturali, dalle asfaltature da completare per rispondere agli standard di una moderna città turistica europea alla messa in sicurezza degli argini, dalla necessità di investire sull’anello ciclabile all’installazione di punti ricarica e sosta per le auto elettriche».